27.1 Sì come quando i primi raggi vibra
là dove il suo fattor lo sangue sparse,
cadendo Ibero sotto l’alta Libra,
4 e l’onde in Gange da nona rïarse,
sì stava il sole; onde ‘l giorno sen giva,
come l’angel di Dio lieto ci apparse.
7 Fuor de la fiamma stava in su la riva,
e cantava “Beati mundo corde!”
in voce assai più che la nostra viva.
10 Poscia “Più non si va, se pria non morde,
anime sante, il foco: intrate in esso,
e al cantar di là non siate sorde,”
13 ci disse come noi li fummo presso;
per ch’io divenni tal, quando lo ‘ntesi,
qual è colui che ne la fossa è messo.
16 In su le man commesse mi protesi,
guardando il foco e imaginando forte
umani corpi già veduti accesi.
19 Volsersi verso me le buone scorte;
e Virgilio mi disse: “Figliuol mio,
qui può esser tormento, ma non morte.
22 Ricorditi, ricorditi! E se io
sovresso Gerïon ti guidai salvo,
che farò ora presso più a Dio?
25 Credi per certo che se dentro a l’alvo
di questa fiamma stessi ben mille anni,
non ti potrebbe far d’un capel calvo.