Vero è che ‘n su la proda mi trovai 4.7
de la valle d’abisso dolorosa
che ‘ntrono accoglie d’infiniti guai.
Oscura e profonda era e nebulosa 4.10
tanto che, per ficcar lo viso a fondo,
io non vi discernea alcuna cosa.
“Or discendiam qua giù nel cieco mondo,” 4.13
cominciò il poeta tutto smorto.
“Io sarò primo, e tu sarai secondo.”
E io, che del color mi fui accorto, 4.16
dissi: “Come verrò, se tu paventi
che suoli al mio dubbiare esser conforto?”
Ed elli a me: “L’angoscia de le genti 4.19
che son qua giù, nel viso mi dipigne
quella pietà che tu per tema senti.
Andiam, ché la via lunga ne sospigne.” 4.22
Così si mise e così mi fé intrare
nel primo cerchio che l’abisso cigne.